Di Alfredo De Matteo
Malgrado la dittatura sanitaria si faccia via via sempre più evidente, una parte del mondo cattolico tradizionale si ostina a far finta di nulla o peggio ad attaccare chi invece la denuncia, unendosi sostanzialmente al coro censorio pressoché unanime dell'opinione pubblica. Del resto, come scrive il prof. Massimo Viglione nella sua pagina facebook, “Durante la Rivoluzione Protestante, Lutero e soci tacitavano coloro che li inchiodavano ai loro errori definendoli 'papisti'. Accusa che sempre costava l'emarginazione e il carcere, spesso la vita. Durante l'Illuminismo, il ridicolo copriva chi non si allineava al pensiero dominante con l'accusa di 'superstizione'. Durante la Rivoluzione Francese, l'accusa che mandava direttamente alla ghigliottina era quella di 'controrivoluzionario'. Durante l'invasione napoleonica o quella piemontese del meridione italiano, l'accusa che ti faceva fucilare seduta stante era quella di 'brigante'. Nelle varie rivoluzioni comuniste, l'accusa che ti mandava nei gulag o nei lao-gai era quella di 'revisionista' o 'borghese'. Durante il Sessantotto (e giù fino a oggi), le accuse che ti ghettizzavano erano molteplici: retrogrado, conformista, fascista, oscurantista, e poi maschilista, razzista, e poi sessista, omofobo, e quindi sovranista, ecc. Da sempre la Rivoluzione anticristiana e antiumana utilizza la calunnia sintetizzata in una parola per distruggere, spesso anche fisicamente, chi si pone contro il suo cammino. Per annientare nella psiche degli individui ogni residuo di libertà intellettiva e morale. Dal marzo 2020, ovvero nell'ultima fase del processo rivoluzionario, quella antropologica e sanitaria, l'accusa per l'uccisione di ogni libera critica è tornata ad essere solo una: 'complottista'. Solo che questa volta è usata anzitutto da coloro che dovrebbero essere contro la Rivoluzione. L'apoteosi finale”.
In questa sede cercheremo di analizzare criticamente le principali obiezioni che vengono avanzate da una parte del mondo cattolico tradizionale ai teorici del complotto sul coronavirus.
Obiezione.
1) Premesso che le forze occulte cercano di sfruttare a loro vantaggio la situazione di emergenza in cui si trova l'umanità e che nella storia non si devono escludere i complotti, va ricordato che, come insegna l'autentica filosofia cattolica della storia, nello studio dei fatti il realismo non è un optional bensì un fondamento da cui non si può prescindere.
Risposta.
Dunque, le forze segrete esistono e tramano contro l'umanità. Dov'è quindi l'errore in cui incorrerebbero i fautori del complotto sul coronavirus? Dobbiamo inevitabilmente dedurre che esso risiederebbe sostanzialmente nel sostenere tesi che non possono essere provate in modo inconfutabile.
Tuttavia, è logico ritenere che, essendo appunto segrete, le forze che agiscono nella storia mirano a rimanere nell'ombra, al fine di tessere con maggiore efficacia le loro trame. Del resto, la tattica del demonio è proprio quella di nascondersi allo scopo di agire indisturbato. Pertanto, la pretesa di ritenere valida la tesi circa l'esistenza di una congiura anticristiana solo se essa è suffragata da accurate documentazioni, somiglia più ad un pretesto per giustificare un certo immobilismo piuttosto che ad un onesto richiamo al realismo cristiano. Chi c'è, ad esempio, dietro la congiura anticristiana dell'ecologismo, dell'animalismo o dell'omosessualismo? Si è in grado di stilare l'elenco completo dei nomi degli attori coinvolti e determinare il loro livello di coinvolgimento? Quali prove inconfutabili è possibile portare a dimostrazione del fatto che dietro la difesa dell'ambiente, degli animali o dei presunti diritti degli omosessuali si celi una precisa manovra anticristiana? La mancanza di prove “certe e inconfutabili” ha mai impedito al mondo cattolico di denunciare i complotti? Pare proprio di no. Eppure, nel caso del coronavirus le manovre della rivoluzione non possono essere svelate né analizzate, pena la rinuncia all'uso corretto della ragione. Per di più, se non c'è dubbio che le forze rivoluzionarie cerchino di sfruttare a loro vantaggio la (presunta) situazione di emergenza in cui si trova l'umanità, perché i detrattori della tesi del complotto si guardano bene dallo specificare in che modo tali forze ne stiano approfittando e soprattutto dal portare prove inconfutabili a riguardo? Omettendo di farlo, non finiscono anche costoro per auto includersi nella schiera di coloro i quali, secondo il loro giudizio, tendono a usare l'immaginazione a scapito della ragione?