Giovedì 21 Settembre 2023

15:02:47

I commenti del mese di Settembre 2023

In questo articolo, raccoglieremo i migliori commenti del mese raccolti dalla rete.


13-09-2023 - Massimo Viglione

Il filo che non si spezza

Siamo sotto invasione. 
Mentre ci rimettono pezze in faccia e ci riprovano a iniettarci i loro sieri di morte, le nostre terre sono ogni giorno occupate da un numero incalcolabile di "immigrati" in grandissima parte maschi e giovani.
Ciò avviene non per ragioni economiche, come tutti credono, ma per attuare la sostituzione etnica, ovvero per creare entro pochi decenni la razza meticcia unica, decaduta e facilmente schiavizzabile, immemore del proprio passato e delle proprie radici etniche, culturali, civili, e anche religiose.
È l'invasione silenziosa, il veleno mortale versato nel bicchiere di quella cadaverica entità che un tempo era la grandissima Europa cristiana, maestra delle genti e signora del mondo.
A questo serve infatti la "cancel culture", a questo la televisione, la scuola e l'università, a questo è asservito gran  parte del clero odierno. Per questo incendiano le chiese e distruggono le opere d'arte. 
Per creare un meticciato disvelto dal proprio passato e da se stesso, senza più antenati,  immerso nel mondo virtuale e tra poco cibernetico e nutrito di insetti e carne sintetica, senza mezzi per muoversi, senza mete dove fuggire, senza amici coi quali poter resistere, dimentico della propria grandezza, come una pianta sradicata gettata su un terreno per essere utilizzata e poi arsa.
È un piano molto antico, che viene chiamato Kalergy, dal nome di colui che lo ha chiaramente rivelato.
L'uomo libero sa che deve salvarsi e salvare gli altri da tutto questo. 
Siamo in pochissimi, occorre cercarsi, trovarsi, unirsi, per poter resistere e salvare il filo con il nostro passato, rimanere attaccati alle nostre radici etniche che vanno preservate, alla nostra cultura, alle nostre lingue, usanze, cucine, bellezze, tradizioni. 
Soprattutto, alla fede di sempre, unica ancora che ci lega all'unico Salvatore. 
Pensare ad altro, non voler capire, non voler reagire, oggi, vuol dire essere divenuti parte dei progetti infernali.
Coloro che capiscono, sono chiamati a compiere la più grande e tremenda opera di salvezza della storia dell'umanità. 
Sono il filo che non si spezza.

14-09-2023 - Massimo Viglione

L'uomo di Neanderthal 
sta all'"abbracciamo un cinese" 
che sta al pipistrello 
che sta all’“io resto a casa” 
che sta al “nessuno si salva da solo” 
che sta al “mettiamo il virus in fuorigioco” 
che sta all'"andrà tutto bene" 
che sta al "distanti oggi per abbracciarci domani" 
che sta al "no-vax complottista" 
che sta al "non ti vaccini, ti ammali, muori" 
che sta al "caffè in piedi ma non seduti" 
che sta al nucleo familiare che poteva stare insieme a casa ma non in auto
che sta alle regioni colorate 
come la stratosferica imbecillità collettiva degli italici intelletti schiavi e lobotomizzati sta alle risate dei padroni globalisti e dei loro maggiordomi, che giustamente ridicolizzano coloro che meritano di essere ridicolizzati.
Un solo slogan merita di essere rispettato:
“Niente sarà più come prima”!
Perché è l’unico vero. (MV)
P.S.: se ve ne tornano in mente altri, o altri provvedimenti idioti e allucinanti, scriveteli sotto, così li raccogliamo tutti a eterna memoria dei “segni dei tempi”.

 

17-09-2023 - Elena Bianchini Braglia 

Non ci servono le frecce tricolori, ci serve un'Italia che non uccida.

Perché l'Italia uccide, da sempre. Soprattutto quando tenta di autocelebrarsi. Comincia a uccidere nel 1860, quando il ramo cadetto d'una piccola dinastia francesizzante si presta al gioco della guerra d'invasione. Cancella e violenta i popoli italici, quelli dell'Italia vera, secolare e policentrica. E s'inventa un fantoccio, pomposo nell'autocelebrazione, nell'illusione del nazionalismo, nella cruenta repressione del dissenso. Un'Italia fittizia che è fin da subito la cenerentola d'Europa, e che però continua a uccidere. Nella Grande Guerra sacrifica migliaia di giovani agli interessi dello straniero. Poi cade nella trappola della guerra civile, ancora s'immola allo straniero e apparentemente rinasce con la repubblica. Ma cade via via sempre più in basso. Fino all'odierno nulla, al trionfo del grottesco. Al piccolo che si fa sistema. All''Italia stremata da invasioni pacifiche, pattumiera d'Europa, ridicola e ridicolizzata. Ad autocelebrarsi serve una bella faccia tosta. Ma quella l'abbiamo sempre avuta. Dunque inutili aerei sorvolano ancora i cieli nel patetico tentativo di suscitare residui di patrie emozioni. Disegnando strisce colorate effimere come quel che rappresentano. E uccidono. Uno stormo di uccelli. Un semplicissimo stormo di uccelli. E l'inutile esibirsi di quell'unica cosa inutile che resta di un paese inutile finisce in tragedia. L'Italia non esiste più ma uccide ancora.