In questo momento stanno facendo morire di fame e di sete un povero innocente che ha la sola colpa di essere malato. In Francia, nel Paese per eccellenza della liberté e della fraternité.
Mentre noi viviamo la nostra vita fra tutte le nostre cose e comodità, Vincent, dopo aver vissuto anni terribili a causa della sua malattia, deve subire la pazzesca tortura di morire di fame e sete, pur essendo innocente di ogni male. La subisce per non pesare sulle spese dello Stato. Vi è una satanica ironia in questo.
Si tratta chiaramente di un sacrificio umano: non solo i vecchi, non solo i bambini sacrificati a decine di milioni nel grembo delle madri, e ora anche fuori dal grembo. Ma chiunque di noi può finire sacrificato.
Da quando siamo piccoli ci assillano con le torture che la Chiesa e gli Stati cristiani avrebbero impartito per secoli ai prigionieri. Ci hanno costruito ovunque fantasiosi musei della tortura.
A parte le scempiaggini, nel passato, in ogni società, ovunque e sempre, i malcapitati erano colpevoli di reati. O almeno erano ritenuti tali. O almeno erano nemici del potente di turno.
Solo nella democratica e tollerante società dei diritti umani si fa morire di fame e sete un malato perché malato, perché costa.
Volete ucciderlo? Sparategli in fronte. Decapitatelo. Avvelenatelo.
Ma non lo fate morire di fame e sete!
Invece... mica siamo al Medioevo!
Per Vincent non c'è prete, politico, giornalista, che si batta.
Muoia di fame e sete. In nome della fraternité.
C'è differenza con i fatti della Val d'Enza?
Con Charlie Gard e altri casi simili?
No: le specifiche sono differenti, ma la volontà assassina è la stessa. E lo stesso è l'entità a cui si sacrificano gli essere umani.
In nome del "risparmio", dei soldi, dei mercanti, i veri padroni di questa società.
E chi sono i sacrificatori, almeno gli immediati?
I magistrati e i medici, ovvero le due categorie che più di ogni altra dovrebbero tutelare la giustizia, la vita e l'onore dei cittadini.
La nostra società è figlia dell'illuminismo e della Rivoluzione Francese. E' figlia dell'usura, e Vincent Lambert ne è la riprova.
Non del buio Medioevo, dove sacrificati sarebbero finiti medici e magistrati che si fossero macchiati di tali nefandezze.
Noi siamo liberi grazie al progresso della laicità. E degli strozzini della finanza internazionale e del mondialismo, i padroni del mondo, primi servi dei principe di questo mondo.
Sarebbe opportuno pensare bene a quanto accade: prima o poi, Val d'Enza, Gard, Lambert, siamo noi. Se non reagiamo, se non ci svegliamo, se non ci organizziamo, se non difendiamo bambini e malati.