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IX Convegno Nazionale della Confederazione dei Triarii 15 novembre 2025 – “La Regalità Sociale di Gesù Cristo”- 2° intervento

Giovanni Turco

n questa conferenza esploriamo uno dei temi più profondi e spesso ignorati della teologia cattolica: la Regalità Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo secondo il pensiero di San Tommaso d’Aquino. Non un concetto spirituale astratto, ma una dottrina concreta, radicata nella Summa Theologiae, nei commenti biblici e negli scritti pastorali del Dottore Angelico. Una visione che ha modellato per secoli la civiltà cristiana e il modo di intendere la politica, l’autorità e il bene comune. San Tommaso descrive il re come ministro di Dio, responsabile di guidare la comunità verso il suo fine ultimo. In questa prospettiva, Cristo è Re innanzitutto in quanto Verbo eterno, dotato della stessa autorità del Padre. Ma la sua regalità appartiene anche alla natura umana: l’umanità di Cristo, unita ipostaticamente alla Persona del Verbo, possiede una dignità e una potestà regale reali, pienamente operative nelle comunità politiche della storia. Per l’Aquinate, il vero Re è colui che ordina, governa e giudica secondo giustizia. Un’autorità unica, non divisa; piena, non simbolica; orientata al bene comune e non al potere per sé. Da qui scaturisce la sua dottrina della regalità universale: Cristo è Capo di tutti gli uomini, anche di chi non lo riconosce. Tutte le realtà umane gli sono sottomesse, volontariamente o — nel giudizio — contro la loro volontà. La regalità di Cristo è anche politica. Egli è il Rex super gentes, il Re che esercita la sua autorità nel mondo, non perché provenga da esso, ma perché tutto ciò che esiste gli appartiene. Quando afferma: “Il mio regno non è di questo mondo”, San Tommaso spiega che il regno non nasce dal potere terreno: è un regno che viene dall’alto, ma che opera qui, ora, in ogni luogo. Nella parte finale dedicata alle domande si affronta la crisi moderna: il disconoscimento di Cristo Re. La modernità, fondata sul concetto di sovranità come potere senza superiori, spezza l’ordine giusto della politica. L’autorità si riduce a forza, la verità al voto della maggioranza, il fine della società alla volontà mutevole dell’uomo. Questo rifiuto dell’autorità superiore — dice San Tommaso — è lo stesso peccato degli angeli decaduti. E, nella storia, ha prodotto inevitabilmente nichilismo, conflitti e disordine morale. Intervento di Giovanni Turco al convegno “La Regalità Sociale di Gesù Cristo”, organizzato dalla Confederazione dei Triarii – Loreto, 15 novembre 2025.

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