ARTICOLO TRIARII

Piccola ma grande lezione dalla Toscana

14 ottobre 2025

In Toscana il candidato del “centrodestra” ha perso. Per carità, nulla di nuovo dal dopoguerra.

Ma questa volta questo candidato da sindaco di Pistoia aveva apertamente patrocinato il gay pride e si era schierato in campagna elettorale come uomo di “progresso”, simpatizzante o almeno tollerante con la dissoluzione post-umana del globalismo liberal-sinistrorso. Aveva anche polemizzato con Vannacci per una battuta “sessista”… Quindi, un uomo completamente asservito al globalismo in ogni sua forma di “educazione delle masse”.

Se avesse vinto, la Lega e il centrodestra avrebbero avuto perfino l’ultima scusante per diventare in tutto e per tutto identici al Pd e alla sinistra in genere: mi pare di sentirli: “Visto? Con il gay pride si vince!”.

Ora lo sono ancora al 90%. Facciamo pure al 97.

Se avessero vinto, avremmo visto Salvini passare dal rosario in mano al Gay Pride come paladino dell’arcobaleno.

Quindi ben venga la sconfitta di questo Tomasi e soprattutto la batosta della Lega, complice fino alla fine di ogni perversione e tradimento.

Chissà come si sentono quei “cattolici” che si sono venduti a questa politica, a questi partiti, a questo schifo, e hanno pure perso!

In Toscana, ma in tutta Italia. Strenui difensori della vita, della famiglia e della legge naturale che non hanno problemi a schierarsi con i sostenitori ideali e concreti della dissoluzione della vita, della famiglia e della legge naturale.

La carriera vince sempre tutto, a partire dalla coscienza.

E, ancora una volta, ci chiediamo: e Vannacci? Vuole davvero continuare a stare con la Lega? Appresso a Salvini? A naufragare nel tradimento, per di più pure rovinoso?

Davvero vuole ancora essere il salvagente di un uomo ormai finito come Salvini? Di un partito come la Lega, che non rappresenta più niente se non il potere per il potere e sarebbe ora sparisse definitivamente?

Sarebbe tutto da ricostruire, con il ritorno alla Legge naturale come guida della Politica. Ma questo è impossibile.

E così, per gli elettori cattolici che credono ancora al sistema liberal-democratico, siamo sempre al solito punto. Alla scelta morale tra il cedimento al male minore pur di evitare la sinistra o l’astensione per non sporcarsi l’anima e la dignità.

Perché speranza di creare una realtà cattolica tradizionale e concreta, purtroppo, non v’è.

Ma l’anima e la dignità sono merce molto rara, oggi. Anzitutto fra coloro che si presentano nei partiti attuali, come cattolici per la vita, per la famiglia e per la legge naturale. (MV)

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