Domenica 15 Giugno 2025

10:31:58

I giorni decisivi della nostra vita

Se la Russia decidesse di colpire, potrebbe colpire ovunque.

Se decidesse di andare oltre l'Ucraina per punire i veri mandanti e guerrafondai, dovrebbe inevitabilmente colpire un Paese della NATO o un suo satellite.

Il che potrebbe significare la guerra mondiale, che sarebbe ben presto nucleare.

La decisione ultima di tutto ciò forse non spetta nemmeno a Putin.

Forse, se ci si pensa bene, è nella mani di Trump. Perché tutto dipende da come decideranno di agire gli USA, alla fine dei conti.

Sia verso la Russia, ma prima ancora verso l'Unione Europea. E, in qualche modo, verso la stessa NATO (non mi si prenda per matto, ma si rifletta bene sulla situazione).

In ogni caso, se veramente da Mosca decidessero un attacco oltre l'Ucraina, ci sarebbero tre Stati che per giustizia dovrebbero pagare per tutti.

Sono le prime tre potenze militari ed economiche d'Europa.

E sono le tre potenze che stanno sfruculiando la Russia per condurci tutti al disastro, perché i loro governanti sono i primi schiavi dei poteri globalisti, prima di ogni altro Stato. In una delle tre capitali, risiede di fatto il controllo globalista del mondo (che, appunto, non è a Washington e nemmeno a New York).

Riguardo l'Italia, è assolutamente impossibile sapere cosa potrebbe o non potrebbe accadere. Dipende ovviamente dalla Russia, ma prima ancora - ancora una volta - dagli USA. E, in terza battuta, dai patetici governanti di questa patetica colonia che ancora festeggia il 25 aprile e il 2 giugno mentre il mondo precipita nell'inferno.

Cosa farà la Meloni in una situazione stratosfericamente più grande di lei?

Anche da questo può dipendere il futuro di ciascuno di noi.

Noi non possiamo fare nulla di concreto.

O forse, almeno una cosa, potremmo anche farla.

Potremmo prendere le distanze pubblicamente dall'Unione Europea e da quelle tre potenze, oltre che dai nostri governanti e politici. Ma dovremmo essere in milioni a farlo.

Si dovrebbero raccogliere milioni e milioni di firme in tal senso.

E quindi ciò non accadrà mai. Perché non esiste congestione di popolazioni più cieche e inebetite di quelle italiche, per di più incatenate da un meccanismo politico suicida non solo di ogni forma di sovranità popolare, ma di ogni possibilità di lucido ragionamento individuale, se non per minoranze più o meno libere e razionali.

Non resta quindi che pregare, per chi è cattolico.

Ma la più perfetta forma di preghiera non è nemmeno "per la pace". La più perfetta in assoluto, è "che sia fatta sempre e solo la volontà di Dio".

Sono giorni importanti, dove ognuno dovrebbe prendere posizione.

Ed essere inchiodato, in tutto, alla responsabilità delle proprie scelte. In Ucraina, per Gaza, per il mondo in cui viviamo.

Sono i giorni in cui riconoscere ciascuno di noi per quello che realmente è e per quello che fa, pensa e vale.

Sono i giorni decisivi della nostra vita. (MV)